Ricordare il Polesine solo per la tremenda alluvione che lo devastò nel 1951 non gli rende affatto giustizia. Terra d’acque, di paesaggi sognanti e di atmosfere infinite, è uno straordinario palcoscenico naturale dove l’acqua si muove maestosa tra golene, isole sabbiose, e il Po che, con il suo delta, arriva placido al mare attraverso un labirinto d’acque e canneti, paradiso per una fauna variegata.

La provincia di Rovigo unisce ad una natura sorprendente una ricchezza culturale che si propone all’ospite nelle città, nei piccoli centri, nelle architetture di ville, palazzi e chiese, nei musei ma anche nel calore della gente e nella gastronomia caratterizzata da ingredienti genuini e prodotti tipici della zona.

Questi sono i sapori con i quali sono cresciuta … sapori di casa che racchiudono storia e tradizioni della mia terra …

Quando a Rovigo mezogiorno sona,

fasoi che boie e mescole che mena

soto el parolo – e sbingola cadena! –

bronze de fasso e fiame de fassina.

I xe fasoi de’na più bela tega

e’l xe el più legro fogo che ghe sia

e Gesù sia lodato e poi Maria

la xe polenta de la meio laga.

Quando a Rovigo mezogiorno canta,

le bine de pan moro da Stanao

i lo sa tuti che le riva in cao

e che le pinze le se crompa a spenta

( Gino Piva, Cante d’Adese e Po 1931)

Fagioli che cuociono lentamente, il paiolo di rame con la polenta fumante che oscilla appeso sopra il camino con una catenella, un allegro fuoco che riscalda la cucina, e nelle botteghe, il pane nero e la “pinza onta” che vanno a ruba. Questa e non solo, è la tradizione della cucina polesana. E se dai versi del poeta Gino Piva abbiamo l’impressione di una cucina “povera”, facciamoci un giro in questa zona e avremo molte ghiotte sorprese… Buon appetito!